La scenografia raccontata da Pier Paolo Bisleri, mediante la presentazione,
l'illustrazione e la spiegazione di alcuni dei suoi progetti a cui è più
affezionato, svolti in più di trent'anni di carriera.
Grazie all’amicizia e collaborazione con artisti conosciuti nella prima parte
della sua carriera, quali Joseph Beuys, Yavachev Christo, Bill Viola, Andy
Warhol, Arnulf Reiner, Gunter Brüs, Otto Mühl ed Hermann Nitsch, e con registi
del calibro di Giuseppe Patroni-Griffi, Gabriele Lavia, Giorgio Pressburgher,
Walter Pagliaro, Antonio Calenda, Deda Cristina Colonna, Alessio Pizzech e in
particolare l’aretino Federico Tiezzi. Pier Paolo Bisleri illustrerà le
possibilità linguistiche offerte dal dialogo e dallo scambio reciproco fra la
scenografia e l'arte contemporanea, oltre a evidenziare le possibilità
espressive offerte dalle varie tipologie di spazio scenico.
Scenografia, arte contemporanea e spazio scenico: tutto questo in un’unica
lezione tenuta nell’Aula Magna dell’Ateneo degli studi di Bari dallo scenografo
di fama internazionale Pier Paolo Bisleri. Diplomato in scenografia e costume
presso l'Accademia delle Belle Arti di Firenze il suo lavoro si è spinto sempre
più verso la ricerca di uno 'spazio emotivo' che gli permetta maggiormente di
isolare e approfondire i personaggi, le situazioni drammatiche e la musica in
tutta la pienezza del loro significato. Il suo lavoro gli ha permesso di
collaborare con illustri registi nei più celebri teatri d’Italia e non solo. L’incontro
organizzato dall’associazione “Ex studenti Accademia belle arti di Bari” ha
catturato l’attenzione di un gran numero di studenti ma anche di molti docenti.
“Dal settembre del ’75 ad oggi non sono più uscito dal teatro”, cosi Bisleri
inizia a parlare alla platea. Rimembra le esperienze della sua lunga carriera
artistica, scorre mentalmente l’imprinting della sua vita fino alla proiezione
di alcune delle sue produzioni. A presentarlo all’inizio della conferenza è
stato il Prof. Francesco Arrivo anche lui scenografo e professore in numerose
Accademie d’Italia. “La scenografia non è altro che un linguaggio
straordinario. La scrittura di scena è un altro racconto, differente dal testo
d’origine”… Bisleri questo lo sa bene poiché negli anni ha avuto modo di vedere
il palcoscenico non solo dinnanzi ma anche dietro le quinte e partendo dai
testi delle opere da rappresentare ha donato loro una nuova storia, un diverso
input, insomma nuove parole. Una lezione imperdibile dove l’arte contemporanea
si presta alla creazione di nuovi scenari per noti drammi del teatro classico.
Bisleri fa questo anche col dramma shakespeariano “Romeo e Giulietta”.
I due
amanti sono due comuni rom ed è la strada ad essere portata in teatro tramite
la scenografia minuziosamente studiata. È cosi che Romeo e Giulietta si
incarnano in personaggi reali. Bisleri dà loro un nuovo spazio, innovativo ed
alternativo come quello di un campo rom. Studia minuziosamente i dettagli, i
costumi, asfalta la scena.
Shakespeare non muore nel tempo, le grandi opere sono immortali e per questo possono essere rinnovate dall’interno in una chiave differente. Bisleri da sempre si è sempre fatto promotore di un teatro nuovo ed innovativo, aderendo al “teatro della poesia”, una fase della ricerca artistica che sviluppa le esperienze maturate nel tempo. Come direttore degli allestimenti scenici ha partecipato ad oltre duecento spettacoli tra prosa e lirica e nelle aule dell’Ateneo ha irradiato il suo modo di fare teatro e quindi di fare arte mentre sul proiettore non cessavano di scorrere le migliori scenografie di opere illustri che hanno fatto il giro nei teatri del mondo! Se la prosa lascia largo spazio all’innovazione e all’avanguardia non da meno è la lirica… Bisleri ha illustrato la scenografia studiata per l’opera “Iris”, esempio di come anche nella lirica ci possa essere inventiva. Una mattinata all’insegna dell’arte e dopo un breve dibattito finale l’incontro si è concluso con lunghe ovazioni. L’associazione “Ex studenti Accademia belle arti di Bari” ringrazia quanti sono stati presenti al convegno.
Shakespeare non muore nel tempo, le grandi opere sono immortali e per questo possono essere rinnovate dall’interno in una chiave differente. Bisleri da sempre si è sempre fatto promotore di un teatro nuovo ed innovativo, aderendo al “teatro della poesia”, una fase della ricerca artistica che sviluppa le esperienze maturate nel tempo. Come direttore degli allestimenti scenici ha partecipato ad oltre duecento spettacoli tra prosa e lirica e nelle aule dell’Ateneo ha irradiato il suo modo di fare teatro e quindi di fare arte mentre sul proiettore non cessavano di scorrere le migliori scenografie di opere illustri che hanno fatto il giro nei teatri del mondo! Se la prosa lascia largo spazio all’innovazione e all’avanguardia non da meno è la lirica… Bisleri ha illustrato la scenografia studiata per l’opera “Iris”, esempio di come anche nella lirica ci possa essere inventiva. Una mattinata all’insegna dell’arte e dopo un breve dibattito finale l’incontro si è concluso con lunghe ovazioni. L’associazione “Ex studenti Accademia belle arti di Bari” ringrazia quanti sono stati presenti al convegno.
testo di MariaMichela
Sarcinelli
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